I Conti Palatini

Dopo l'epoca romana, il titolo di Imperatore d'Occidente fu rinnovato nell'anno 800 da Carlo Magno Re di Francia, consacrato dal Papa come Imperatore del Sacro Romano Impero; da questo momento la chiesa rivendicherà a se il diritto di concedere o negare tale consacrazione. Su questo fatto si innestano le lotte medioevali tra Chiesa e Imperatore. Dopo Carlo Magno, il titolo di imperatore fu assunto dalla Casa Germanica, la quale durò in pratica fino al 1806.
Lomello, da
Iudiciaria longobarda, cioè sede di un giudice che era di solito un conte, divenne verso la metà del secolo IX un comitato, assegnato in feudo a Manfredo dei Signori di Mosezzo1. Nel 990, morto senza eredi l'ultimo discendente di Manfredo, fu nominato Conte di Lomello Cuniberto, giudice del Sacro Palazzo di Pavia, e capostipite della potente famiglia dei Conti Palatini, che per circa due secoli ebbero altissima autorità, in quanto rappresentanti in Italia del potere imperiale nell'amministrazione della giustizia. Dopo i primi fermenti della rivolta dei pavesi contro l'autorità imperiale che culminò nel 1024 con la distruzione il Palazzo Reale, due anni dopo scese dalla Germania il re Corrado II2, il quale non riuscendo ad occupare Pavia, per lo sdegno si rivolse verso i borghi della Lomellina abbandonando ogni cosa al saccheggio ed alla ferocia della soldataglia.
I Conti, dopo la distruzione del sacro palazzo di Pavia dove dimoravano, trasferirono la loro residenza nella rocca di Lomello estendendo il loro potere non solo su tutta la contea Lomellina, che viene designata per la prima volta con questo nome in un diploma di Enrico II del 1019, ma su tutti i loro possedimenti che spaziavano ben oltre i confini della contea. I conti rimasero a Lomello fino al 1148 anno in cui anche Lomello fu occupata e rasa al suolo dai Pavesi. Nel 1164 Federico I, detto il Barbarossa (1121-1190), già Re di Germania e incoronato Imperatore a Roma nel 1155, concesse immunità e privilegi ai Conti di Lomello, anche se questo atto, che fece seguito alla formale sottomissione all'imperatore del comune di Pavia, segnò il progressivo decadimento dei Conti di Lomello quali alti funzionari dell'amministrazione giudiziaria e rappresentanti dell'autorità regia. La potente consorteria nobiliare dei conti si frantumò, ed i feudatari, sia per opportunità che per necessità, si dispersero nei vari centri del contado, riedificarono e costruirono i loro castelli, e diedero origine ai numerosi rami, che assunsero di solito il nome del castello in cui dimoravano. Si ebbero così i conti di Langosco, Ceretto, Mede, Albonese, Gambarana, Breme, Nicorvo, Rosasco, Sant'Angelo ed anche Olevano. E' proprio nel 1164 che compare il nome di Olevano su un diploma del Barbarossa: il 30 gennaio il nostro villaggio diventa
conforma imperiale dei conti di Lomello, ramo degli Olevano, il cui capostipite è il ghibellino Uberto de' Olevano.
I Conti Palatini seppero così tener testa ai vari imperatori e riuscirono sempre a conservare le preziose alleanze, il prestigio e l'autorità necessari a far riammettere membri della famiglia nel governo della città di Pavia; dopo il primo periodo burrascoso, durante il quale anche il primitivo castello di Olevano, come quelli di altre località, fu distrutto nel 1155 e riedificato su ordine del Barbarossa, i conti furono fedeli all'imperatore, militando sotto le sue insegne. Un tale Guido o Giuffredo riuscì a salvare il Barbarossa il quale, al secondo assedio posto a Milano (Federico I discese varie volte in Italia per soffocare la libertà dei Comuni, ma a Legnano fu da loro sconfitto), era caduto da cavallo e stava per essere fatto prigioniero. Riconoscente, l'Imperatore protesse la casa lomellina, concedendole privilegi appunto nel 1164. I conti di Lomello, con particolare designazione di ciascun feudo, furono ancora investiti con diplomi di Federico I il 5 e il 21 luglio 1164; di Federico II nel febbraio 219; di Enrico VII di Lussemburgo nell'aprile del 1311 e di Carlo IV (1355). Proprio nei diplomi di Federico II del 1219 viene delineato il territorio dell'antica contea Lomellina che comprendeva tutta l'attuale regione più alcuni paesi al di là del Po fino a Valenza e Marengo, con borgate e castellanze, per un totale di 138 località3.

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1 MARIO ZUCCHI (Sannazzaro de' Burgundi 1872 - Torino 1949, Bibliotecario di Casa Savoia)

Lomello (476-1796) con un cenno sul periodo delle origini
Torino, in Miscellanea di Storia italiana, 1904

GEROLAMO BISCARO
I Conti di Lomello
Milano, Archivio Storico Lombardo, 1906

2 Corrado II il Salico (ca 990-1039) emanò nel 1037 l'Edictum de Beneficiis (Castituzio de Feudis) che riconosceva il diritto di ereditarietà dei feudi minori.
3 Le 138 località sono: Petra de Marraciis, Pagonum, Pecetum, Rivaronum, Bassaignana,Mugaronum, Plovra, Bellengerium, Mons de Cerronis, Glarea meVana, Montes, Turris Raynerii vescontis, Pomarium, Tixinense, Fraxinetum (tutte in Piemonte),Burgum Bassignane per Porta Sparogarie, Burgum ipsum per porta Gamgarane, Burgum ipsum per porta Cibide, Sanctus Martinus de mandria, Cayre vegium (Pieve), Cayre iuvene (Cairo), Galia, San laurencius de Campis (Galliavola), Sanctus Laurencius de Campis(ossia Galliavola), Frascarolum, Villanova de Conchis, Rivaria, Turtorolum cum barleta, Villa piperatorum, Lomellum, Castellarium, Mede, Candianum, Cantalupum, Broelexe (Brusolo?), Sanctus Michael de Boscho, Aqualungha, Goyve, PurVanum, Sartirana, Bremide, Candia, Villa que dominus nescit (Villata?), Gasum cum Ysola, Langoschum, Bagnolum, Cocium, Bordagnana, Valide (Valle), Caroxium, Semignana, VileVa (Velezzo?), Cerpenclium, Sanctus Angelus, Roxascum, Castrum novetum, Redobium, Rivabrollum (Rivoltella ?), Palestrum, Confienca, Casalelum (Casalé), Cerretum, Cemide (Zeme), Nicorvum, Albonexe, Cellavegna, Payrona, Mortaria, Ollevanum, Cergnagum, Rivalta, Sanctus Georgius, Octabianum, Valegium, Allagna, San Gaudencius, Tromellum, Gambolatum, Reventinum, Veglevanum, Caxolum cum Pertica, Gravalona, Cerredanum (Cerano), Villanova de Caxolo, Vignarellum, Burgum Sancti Syri, Garlaschum, Aurellum de San Paulo, Olecola, Gropellum, Villanova de Ardenghis, Domus Sylvanorum, Sanctus Spiritus, Domus de Sycleriis, Domus Alberici de la Porta, Limide, Carbonaria, Cauda, Mellendraria, Domus Marianorum, Ferraria, Sanctus NaVarius Burgundiorum, Scaldasole, Domus de bosco, Domus bulciorum, Plebs Albignole cum Sancta Honorata, A1bignola, Cinascum, Syvola, Durne, Santus NaVarius de Boscho, Sayranum, Raxa, ScaviVata episcopi, ScaviVata Rimionorum, ScaviVata de Gambolato, Travedum, Domus Castellani Rane, Bruxata de Cortis, Summe, Frasceta, Cava, Costa, Spexa de Canibus, Sablonum, Domus de Ponticello, Mulinellum, Domus Bogie de Gargano, Domus de Gratis Guillelmi de Strada, Domus Bertrami Rubei, Domus Alloni, Domus Resonati mancipata, Sancto Martinus in terra arsa, Domus Lantelmi Ferrarii sive Uberti, Domus Pirle, Domus Silani de Juvenali, Domus de Cogabellis, Sancta Maria de Rocamadore usque in Ruptam et Gravalonum, usque ad S. Martinum in terra arsa.

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